È la rivisitazione della sedia a volute presentata nel 1936 alla VI Triennale di Milano dallo stesso Gio Ponti, che non fu solo promotore dell’industrial design del XX secolo ma anche grande estimatore dell’artigianato. Questa sedia esalta l’aspirazione classica del segno di Ponti, in una somma di tratti unici ed irripetibili: lo schienale a voluta è un omaggio alla decorazione che diventa elemento strutturale, mentre l’intreccio dei traversi inferiori, che sbilancia la simmetria, crea una tensione tra regola e inaspettato; infine le gambe, a prisma triangolare, sono svasate a ridursi verso terra e verso l’alto. Uno stile che è intriso di eleganza e unicità.
Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’architettura è l’arte.
(Gio Ponti)
Noi e terze parti selezionate (come ad esempio Google, Facebook, LinkedIn, ecc.) utilizziamo cookie
o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come ad
esempio per mostrati annunci personalizzati e non personalizzati più utili per te, come specificato
nella .
Chiudendo
questo banner con la crocetta o cliccando su "Rifiuta", verranno utilizzati solamente cookie tecnici.
Se vuoi selezionare i cookie da installare, clicca su "Personalizza". Se preferisci, puoi acconsentire
all'utilizzo di tutti i cookie, anche diversi da quelli tecnici, cliccando su "Accetta tutti". In qualsiasi
momento potrai modificare la scelta effettuata.